Pubblicazione

La ristampa in forma anastatica della seconda monografia di Raffaele Ajello colma una lacuna avvertita da tempo. Quel libro, che segnò un decisivo momento di passaggio nell’elaborazione culturale del Maestro napoletano, anticipando la trattazione di tematiche destinate a occupare un posto centrale nelle opere successive, ha avuto sinora una circolazione molto limitata. Stampato in pochi esemplari, è prevalentemente conosciuto attraverso la versione senza note comparsa, insieme alla ripubblicazione, anch’essa priva di note, del suo contributo sul tentativo di codificazione carolino, in un volume intitolato Preilluminismo giuridico e tentativi di codificazione nel Regno di Napoli (Napoli 1968). La ristampa della monografia del 1965 nella sua versione integrale offre oggi l’opportunità di rimeditare la storiografia del grande studioso cogliendola in un suo snodo fondamentale ed esaminando, attraverso le note, il dialogo da lui instaurato con alcune delle più significative correnti del pensiero giuridico e storico degli anni Cinquanta e della prima metà degli anni Sessanta.

Il Preilluminismo giuridico costituiva il secondo volume di un’unica opera dedicata al Problema della riforma giudiziaria e legislativa nel Regno di Napoli durante la prima metà del secolo XVIII. In entrambi gli scritti era strettissima la connessione fra l’esame di un’abbondante documentazione manoscritta atta a fare luce sulle vicende delle magistrature e l’analisi dei dispositivi tecnici e ideologici di cui si servivano i giuristi per legittimare il proprio ruolo di mediazione sociale e politica. Per questo anche nel volume del 1965, che pure rivelava, rispetto al primo, una più spiccata attenzione per il dibattito teoretico e ideologico della seconda metà del Seicento e del secolo successivo, era messa a profitto un’abbondantissima messe di fonti in primo luogo manoscritte.